Uno sguardo al passato senza trascurare il presente: l’Intermezzo di Caroline Shaw del 2011 si rifà al quartetto per archi op. 77/2 di Haydn giocando con le forme del XVIII secolo. La musica si spinge però “oltre”, come spiega la compositrice, cantante e violinista americana, che nel 2013 è stata la più giovane vincitrice della storia ad aggiudicarsi il premio Pulitzer per la musica. “Poveri i musicisti che usano sempre gli stessi vecchi suoni – i posteri li dimenticheranno. Méhul di certo non è tra loro: è in tutto e per tutto il primo compositore romantico!”, constata il Marquis de Condorcet nel 1793 nella “Chronique de Paris”. Étienne-Nicolas Méhul – la cui prima sinfonia fu eseguita il 12 marzo 1809 – fa carriera con la sua musica rivoluzionaria e diventa uno dei compositori di scena di maggior successo in Francia. Nel 1801 e 1802 Beethoven – sostenitore degli ideali della Rivoluzione francese nonché ammiratore di Méhul – scrive la sua seconda sinfonia e sconvolge le abitudini degli ascoltatori. “Siamo abituati ai lavori di Haydn e Mozart”, così un recensore commenta ancora nel 1811 la sinfonia, aggiungendo che non c’è da stupirsi “se questi strani prodotti di Beethoven, tanto distanti dalla musica usuale, non riescono in generale a produrre effetto sull’ascoltatore.”